Tensioni alle frontiere dei paesi scandinavi

Le tensioni alle frontiere della Svezia si sono fatte più concrete dopo che il Paese scandinavo ha deciso di ripristinare i controlli ai confini con la Danimarca. L’obiettivo è monitorare e contenere il flusso incessante di migranti che in questi giorni ha varcato le porte della regione scandinava.

Nel 2015 la Svezia, come da accordi presi con l’Unione Europea, ha accolto oltre 150000 migranti, ma onde evitare il sovraffollamento e l’intrusione di profughi non autorizzati, il governo ha deciso le nuove misure restrittive.

La Danimarca in tutta risposta ha optato per una soluzione simile, ripristinando controlli anch’ essa sui propri confini con la Germania. Il premier danese ha inviato una lettera di notifica alla commissione europea per comunicare e motivare le proprie scelte, ma la Germania, preoccupata principalmente per il flusso di pendolari che ogni giorno fanno avanti e indietro per lavoro fra i due stati, ha chiesto ed ottenuto una revisione dei termini, modificando i controlli danesi a campione rendendoli quindi meno invasivi.

Non vi è stata alcuna tensione fra gli stati membri dell’Unione, poiché ogni stato ha il diritto di amministrare le politiche d’immigrazione come meglio preferisce, ma la preoccupazione è alta nelle regioni di confine dove i migranti si ammassano per poter passare nello stato successivo, poiché il flusso rischia di scatenare tensioni fra regioni limitrofe.

Il lavoro dei governi europei per regolamentare l’immigrazione non si ferma dunque nemmeno durante le feste, anzi molti stanno chiedendo a gran voce una regolamentazione dei confini europei e non fra stato e stato, questo per combattere all’origine il problema dell’immigrazione. Richieste più volte fatte anche dal nostro paese ma che fino ad ora sono rimaste pressoché inascoltate.

Alfredo Kaseddu Autore

Cuore cagliaritano ma animo giallorosso. Scrivo di cronaca locale e sono corrispondente di "La nuova Sarda" da Roma per la politica. Laico, come la Capitale dopo il 1870.

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