Team Building: cos’è e perché serve alle aziende romane

L’ attività di team building è stata riconosciuta come efficiente da ormai diversi anni e gioca un ruolo importantissimo nello sviluppo delle capacità collaborative e produttive fra colleghi. Molte aziende romane trarrebbero enorme beneficio da queste pratiche, riuscendo addirittura ad aumentare i propri introiti, ma andiamo per ordine e cerchiamo intanto di capire di cosa si tratta.

Il team building per le aziende

Il concetto di team building è espresso chiaramente dalle due parole inglesi che ne compongono l’etimologia: Team significa “squadra”, mentre Building si può tradurre come costruire. A livello pratico con questi termini si identifica la volontà di rafforzare i rapporti fra colleghi sul posto di lavoro con attività ludiche basate sulla collaborazione di squadra.

Tendenzialmente presiedere a queste attività è compito del coach, una figura professionale che saprà indirizzare correttamente i membri del gruppo agevolandone il coinvolgimento, integrando al contempo la mission e la vision aziendale, così da renderle parte integrante del team.

Chi decide le attività di team building?

Ogni azienda può beneficiare di attività di team building differenti a seconda del tipo di rapporto che si intende creare fra i colleghi che vi partecipano. Molte aziende romane, ad esempio, scelgono sport di squadra come il calcio, la pallavolo o il ciclismo. Gare organizzate, a volte anche in competizione con altre aziende, che oltre a regalare una notevole soddisfazione personale, possono effettivamente contribuire a far comprendere all’organico come collaborare in armonia.  

La scelta del tipo di attività ricade principalmente sul coach che dovrà poi consultarsi con il responsabile delle risorse umane e i dirigenti, illustrando nel dettaglio gli obiettivi su cui intende lavorare per migliorare il “gioco di squadra”. Potrete trovare ulteriori approfondimenti a riguardo, al link riportato in questo articolo.

Santa Napolitani Autore

Curatrice editoriale per lavoro, arredatrice per passione. Da oltre 20 anni sono attiva nel settore giornalistico a più livelli, avendo iniziando nella redazione de "Il Messaggero" come corrispondente. Oggi sono la responsabile editoriale di varie testate online.

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