La fisica festeggia oggi quello che, a detta di molti, potrebbe essere un enorme traguardo: la scoperta della particella Xi che secondo quanto osservato dagli studiosi del Cern di Ginevra, sarebbe il collante che tiene unita la materia visibile.
Cosa implica la scoperta della particella Xi?
Se l’ipotesi fosse verificata dunque, saremmo davanti ad una delle più grandi scoperte scientifiche della storia e le implicazioni ad essa correlate sarebbero enormi. Ma vediamo nel dettaglio cosa hanno osservato gli scienziati durante gli esperimenti.
La particella Xi apparterrebbe alla famiglia dei barioni, la medesima a cui appartengono anche protoni e neutroni con la differenza, mai osservata prima, che possiede due quark pesanti invece che uno singolo come per i barioni fino ad ora conosciuti.
Ciò la identificherebbe a tutti gli effetti come la “colla” che tiene unita la materia per come la conosciamo e aiuterebbe enormemente la comprensione di una delle 4 forze fondamentali della natura, cioè la forza forte.
L’affascinante scoperta, comunicata durante la conferenza della Società Europea di Fisica in corso a Venezia, è in attesa di pubblicazione sull’ autorevole rivista di settore Physical Review Letters ma i fisici di tutto il mondo sono già in fermento per le possibilità che essa potrebbe aprire. Il large hadron collider (LHC) ci ha regalato nuovamente affascinanti informazioni sull’ universo che ci circonda e siamo certi che non è finita qui.
“E’ la prima volta che si osserva una particella simile: un barione con due quark pesanti“, ha detto Donatella Lucchesi, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell’università di Padova e membro della collaborazione Lhcb. “Osservare una particella del genere – ha aggiunto – è stato possibile grazie alla grandissima quantità di dati che sta producendo l’acceleratore Lhc. Questo permette di raggiungere un obiettivo non facile, come è riuscire a riprodurre la materia in tutti i suoi stati possibili“.