I sex toys o giocattoli erotici fanno parte della vita quotidiana di moltissime persone. Pochi lo ammettono ma i numeri parlano chiaramente, denunciando quanto questi particolari utensili del piacere siano ricercati e venduti in tutto il mondo a donne ed uomini di qualsiasi razza, ceto sociale o cultura.
Un museo dedicato ai giocattoli erotici che ne racconta la storia
Il giocattolo erotico è qualcosa che appartiene saldamente alla cultura umana in generale ed esiste da tempi ben più antichi di quanto si pensi. Ed è proprio così che la proprietaria di un sexy shop in Novi Sad, Radica Djukanovic ha avviato una campagna promozionale per raccogliere i sex toys del passato.
Le adesioni sono state talmente numerose e gli articoli ricevuti così interessanti che la serba ha deciso di aprire un vero e proprio museo per condividere col mondo la cultura sessuale e la sua evoluzione. Un’interessante iniziativa che apre le porte su ciò che veniva considerato erotico e intrigante qualche decennio fa.
Il museo ha riscosso da subito un enorme successo sia per la curiosità dei visitatori ma anche per l’enorme componente antropologica emersa dall’uso dei giocattoli sessuali che hanno disegnato un quadro molto affascinante di come venisse vissuta la sessualità nei tempi antichi.
Radica dice infatti che il museo ha superato anche le sue più rosee aspettative attirando persone da tutta Europa e divenendo in breve tempo una vera e propria attrazione. Ma non c’è da stupirsi in fondo del successo di questa iniziativa, anche a San Francisco esiste un museo del genere, considerato il primo al mondo e molto amato dai suoi visitatori.
Potrebbe essere un importante passo avanti nell’accettazione di una cultura sessuale meno ermetica e magari più regolamentata, che eviterebbe l’insorgere di tante malattie o della disinformazione. Si tratta di un’iniziativa lodevole, nonché dimostrazione di voglia di innovare ed esorcizzare argomenti che tutt’oggi per molti sono tabù.